Diamo il via a questa splendida iniziativa partendo da un santuario del veneto, la più devota forse tra le regioni italiane.
Si sa infatti dalla storia locale, specialmente di Romano d'Ezzelino, che sul versante meridionale del massiccio del Grappa, all'imboccatura della valle S. Felicita, esisteva fin dall'alto Medioevo un importante monastero benedettino dedicato appunto alla martire padovana Felicita.
La storia di questo convento è quanto mai complessa e tormentata. Essa copre un arco di tempo che va dal 1000 alla fine del 1700.
La tradizione popolare narra che il 15 luglio 1636, mentre il monastero ospitava una confraternita di eremiti, una alluvione di straordinaria violenza si sia abbattuta sulla zona. Le acque investirono pure il convento e la chiesa, seminando distruzione e trascinando a valle ogni sorta di suppellettili.
Un certo Sebastiano Favero di Mussolente, mentre assisteva dall'argine del torrente Volon a questa furia devastatrice, vi scorse galleggiare una statua di legno. Superata la sorpresa del momento e l'impeto delle acque, gli riuscì di portarla a riva. Scoprì che si trattava di una statua della Madonna.
La gente del vicinato, specialmente gli abitanti di Romano d'Ezzelino, riconobbero facilmente in essa la statua lignea esistente da tempo immemorabile nella chiesa del monastero di S. Felicita, ormai distrutto dall'alluvione.
La tradizione aggiunge che dopo tre anni, nel corso dei quali l'Immagine venne custodita nella casa del Favero, fu donata alla chiesa parrocchiale. Essa venne trasportata processionalmente nella chiesa sul colle nel 1636 e posta su un altare a lei dedicato.
Così, secondo la pietà popolare, assunse il nome di «Madonna dell'Acqua», sia in ricordo del suo straordinario rinvenimento nelle acque del torrente Volon e sia per sottolineare la particolare protezione richiesta alla Vergine affinché non venisse mai a mancare l'acqua, elemento indispensabile per le attività agricole e artigianali, mulini e fabbri, sempre fiorenti nel paese.
La popolazione di Mussolente, dall'epoca del collocamento della venerata statua sul colle fino a oggi, si è sempre rivolta alla Madonna per ottenere conforto, aiuto e protezione in ogni circostanza, specialmente nei pericoli e nelle minacce.
Si ricordano ancora con profonda venerazione i due voti fatti alla Vergine: nel 1917 per scongiurare il ventilato sfollamento di Mussolente dopo la disfatta dell'esercito italiano a Caporetto; nel 1944 per sfuggire alle minacce naziste di gravi rappresaglie sull'intera popolazione.
Nell'agosto del 1920 la Madonna con Gesù Bambino in braccio fu solennemente incoronata dal patriarca di Venezia, Pietro La Fontaine.
Da decenni la festa della Madonna dell'Acqua viene celebrata nella prima domenica di agosto. La popolazione, particolarmente quella di Mussolente, vi partecipa con profonda pietà, rinnovando alla Vergine protettrice gli impegni assunti, personali e comunitari.
Il santuario, nel passato già chiesa parrocchiale di Mussolente, è un elegante edificio, in bella posizione panoramica, costruito tra il 1770 e il 1800 su una precedente fondazione medioevale. Il progetto è attribuito all'abate bassanese Daniele Bernardi (1729-1806). La facciata è opera della fine del secolo scorso; l'interno, slanciato e arioso, ha il soffitto decorato con affreschi del pittore feltrino Sebastiano De Boni (1736-1835) e da graziosi stucchi.
Ottimo lavoro Frate Nino!
RispondiEliminacavolo... la prima domenica di agosto dobbiamo aspettare quasi un anno per la festa della Madonna dell'Acqua!
RispondiEliminaVero ma noi sapremo aspettare e in ogni caso troveremo un'altra festa per commememorare la Madre di Cristo.
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