B. MARIA MADDALENA DELL'INCARNAZIONE
(Caterina Sordini), Vergine e fondatrice
"Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento"
Maria Maddalena dell'Incarnazione, al secolo Caterina Sordini, nasce il 16 aprile 1770, lunedì di Pasqua, a Porto S. Stefano (GR) da Lorenzo Sordini e Teresa Moizzo, verso le otto di sera, quarta di nove figli. Il 17 aprile è battezzata nella chiesa parrocchiale di Porto S. Stefano, con i nomi di Caterina, Francesca, Antonia; al Sacro Fonte fungono da padrini, Bartolomeo Giovine e M. Anna Schiano.
Non ancora diciottenne, dopo aver rifiutato una interessante proposta di matrimonio del padrone di bastimenti di Sorrento, tale Alfonso Capece, entrò tra le Francescane di Ischia di Castro (VT).
Durante il Noviziato (il 19 febbraio 1789) mentre spazzava il refettorio, vide Gesù Eucaristia circondato da angeli in adorazione, vestiti di una tunica bianca e scapolare rosso. Il Signore le disse di averla scelta per istituire l’opera delle Adoratrici Perpetue, le quali giorno e notte avrebbero dovuto offrire i loro umili ossequi, lodi e adorazioni per riparare le ingratitudini dell’umanità ed impetrare grazie ed aiuti dalla divina provvidenza.
Caterina, che ormai aveva preso il nome di Suor Maria Maddalena dell’Incarnazione, vide le sofferenze della Chiesa, del Papa, vide il disperdersi delle coscienze e vide che tutto questo avrebbe trovato un rimedio se l’uomo si fosse mantenuto ancorato alla radice stessa della fede cristiana: l’Eucaristia.
Sarà dunque fondatrice di una Famiglia Religiosa unicamente dedita all’adorazione della SS. Eucaristia. Nell’attesa che Dio le riveli il tempo e il momento per realizzare il suo progetto, rimase nel Monastero di Ischia di Castro per ben 19 anni, diventandone anche Badessa, nel 1802, a soli 32 anni. Si impegnò nel rafforzare la vita di povertà e di penitenza del convento.
Nel 1803 fece visita al convento Carlo Emanuele IV di Savoia che volle parlare con la badessa; il colloquio durò circa due ore. Episodi come questo, insieme ad alcuni fenomeni mistici, diffusero la fama di Maria Maddalena in tutto il circondario. Nel frattempo, sotto la guida spirituale di padre Giovanni Baldeschi, andò maturando la fondazione di una comunità religiosa monastica che si dedicasse unicamente all'adorazione del Santissimo Sacramento.
Con l'autorizzazione di mons. Pierleone, vescovo di Acquapendente, iniziò a redigere la regola del nuovo Istituto religioso. Il 31 maggio 1807, accompagnata da due consorelle, lasciò Ischia di Castro e si recò Roma, dove, con il consenso di Pp Pio VII (Barnaba Chiaramonti, 1800-1823), diede vita al primo convento di Adoratrici, in un ex monastero carmelitano presso le Quattro Fontane. L'anno seguente il Card. Giulio Maria della Somaglia, vicario del Papa, sottoscrisse il Decreto di approvazione delle Regole. Lo stesso anno, però, i francesi occuparono Roma e sciolsero le comunità religiose, compresa quella delle "Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento". Maria Maddalena fu costretta a riparare in Toscana, dalla quale, però, ritornò a Roma con un gruppo di nuove compagne nel 1814, stabilendosi nella chiesa di Sant'Anna al Quirinale.
Nel 1817 viene approvato, sotto la supervisione dello stesso pontefice, l'abito delle monache (tonaca bianca, velo nero e scapolare rosso con un ostensorio bianco ricamato sul petto). Papa Pio VII approvò definitivamente il nuovo istituto nel febbraio del 1818.
La Madre Fondatrice, morì a Roma il 29 novembre 1824, lasciando una fama di santità e di fenomeni straordinari che l’avevano accompagnata in vita.
Maria Maddalena è stata dichiarata Venerabile, in data 24 aprile 2001, dal Beato Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005) e beatificata, il 3 maggio 2008, da Papa Benedetto XVI, a Roma, presso la Basilica di S. Giovanni in Laterano.
L'Ordine delle "Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramento" prende la propria fisionomia e il proprio spirito caratteristico dall’Eucaristia. Compito specifico delle monache adoratrici è adorare giorno e notte, ininterrottamente, Gesù Eucaristia. In unione con Lui, esse offrono la propria vita al Padre per le necessità della Chiesa e del mondo. Alla totalità del dono di sé fatto da Gesù nell’Eucaristia (“avendo amati i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” Gv13,1), le Adoratrici rispondono con la totalità del dono di loro stesse. Duplice è il loro apostolato: quello che, nel nascondimento e nell’intimità della clausura, si esercita con la preghiera e l’immolazione, e quello costituito dalla loro presenza adorante ai piedi dell’altare, una presenza che, mentre testimonia il primato di Dio e la presenza reale di Gesù nell’Ostia consacrata, offre anche ai fedeli laici la possibilità di sostare in adorazione. A questo scopo la Madre Fondatrice ha voluto espressamente che i monasteri sorgessero nel cuore delle città.
Al 31 dicembre 2005 all'ordine appartenevano 60 monasteri e 960 tra monache e novizie: in Italia posseggono 12 case; sono presenti anche in Austria, Spagna, Cile, Messico, Stati Uniti e Kenya.
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