Mora tentato suicidio con i cerotti
I legali: denuncia per diffusione notizia
ROMA - Molto stanco, prostrato e dispiaciuto per l'uscita della notizia. Sono queste le condizioni di Lele Mora, che ieri ha tentato il suicidio all'interno del carcere di Opera di Milano,dove è detenuto da più di sei mesi. Il talent scout si è messo dei cerotti nel naso e nella bocca con l'intenzione di soffocarsi. Un gesto dimostrativo? Potrebbe essere stato più un gesto dimostrativo che un vero e proprio tentativo di suicidio. «Chiedo scusa per quello che ho fatto, ma non ce la faccio più», ha detto poi Mora al direttore del carcere di Opera. Denuncia contro la diffusione della notizia. I legali di Mora, gli avvocati Luca Giuliante e Nicola Manzi, hanno fatto sapere di voler presentare una denuncia per la diffusione della notizia del tentato suicidio del talent scout. Riferendosi alla diffusione della notizia, Giuliante ha detto che «si è trattato di un comunicato inopportuno e ingiustificato», che in sostanza ha violato il riserbo chiesto dallo stesso Mora subito dopo il gesto. Privacy. Proprio Mora, prontamente soccorso dopo il gesto, sottolinea il legale, «dalla chiara vocazione suicidiaria» aveva infatti chiesto di non chiamare né i legali né familiari a tutela in particolare della figlia. Giuliante, che ha fatto visita stamane al talent scout, ha riferito che proprio l'uscita della notizia ha creato difficoltà a Lele Mora. Le indagini e il carcere. L'ex agente dei vip ha patteggiato 4 anni e 3 mesi per bancarotta ed è detenuto da più di sei mesi. Una richiesta di arresti domiciliari è stata presentata al Tribunale del riesame, i giudici non si sono ancora pronunciati e la decisione dovrebbe arrivare dopo il 4 gennaio. Cicchitto. «Riconfermiamo quello che abbiamo detto e che ripeteremo: la tortura inflitta tramite carcerazione preventiva a Lele Mora è un autentico scandalo. Questo indipendentemente dal fatto che egli sia una persona conosciuta o non conosciuta», ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.
Provo solo rabbia a sapere che una persona buona e laboriosa come Lele sia costretta alla carcerazione preventiva per delle bazzecole, ditemi voi se questo non è odio da parte dei soliti magistrati che generano ingiusto disdoro alle migliori menti dell'Italia! Provo tanta rabbia, ha ragione Cicchitto che pure si è trattenuto per senso di responsabilità e per decoro istituzionale perchè fuori dai denti avrebbe detto ben altre parole giustamente più dure e pesanti.
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