mercoledì 21 dicembre 2011

In morte del Caro Leader-Il reportage dal nord del 38° parallelo






Vedo con gioia che il blog è stato movimentato in questi giorni, ho notatato anche la nuova veste grafica con l'immagine del guru Giuseppe Simone. Bene io sono stato assente per lavoro, in segreto grazie ad un passaporto diplomatico procuratomi da un certo Licio che spesso vado a trovare nella sua bella casa, mi sembra si chiami Villa Wanda, nei pressi di Arezzo, lui è un signore anziano molto amabile e io spesso gli chiedo consigli e lui me ne dispensa a pienùe mani, mi sento gartificato ad avere amici come lui. Al di là della digressione ritorno a bomba, la mia assenza è dovuta al fatto che mi sono recato domenica mattina in Corea del Nord in quanto, come ben sapete, è morto il  Caro Leader Kim Jong-Il , ho assistito alle esequie e ho potuto constatare quanto il popolo volesse bene a quest'uomo il quale era magnanimo e amava veramente la sua gente tanto da  lavorare incessantemente per la felicità dei coreani fin dal giorno dopo la morte del padre, Kim Il Sung [Fig. 1],  il "Grande Leader", presidente per l'eternità che per il suo popolo non è mai morto, ma è solo asceso in cielo.
Il Caro Leader oltre a dedicarsi anima e corpo alla sua gente sapeva vivere e vestirsi e amava bere del Cognac francese di una marca sola [Fig.2,3] scelta personalmente dopo un'accurata selezione ed era il più grande consumatore del mondo di questo cognac specifico, inoltre sempre accuratamente si era dedicato alla scelta delle sigarette da fumare anche qui, a testimonianza della cura con cui si dedicava ad ogni attività, il Caro Leader ci dà un insegnamento grande infatti dopo essersi fatto portare decine di marche di sigarette, aver fatto, sempre personalmente, una scrematura al ballottaggio ci arrivarono le Dunhill e le Rothmans alla fine la scelta dello statista cadde su le ultime ma ora forse starete pensando: ma come un integgerimo comunista che fuma delle sigarette capitaliste? E no, se la pensate cosi sbagliate perchè il Caro Leader appurato il tipo di tabacco usato lo importò e fece aprire delle coltivazioni in Corea del Nord dando così la possibilità a tanti suoi concittadini di poter lavorare per il bene della Nazione e lui poter fumare e rilassarsi per portare avanti al meglio il suo lavoro di statista.
Il mio soggiorno a Pyongyan è durato solo un giorno ma è stato denso di significato, la Corea non è uno stato canaglia, così come lo bollò Bush Junior, è una nazione seria, con un popolo pacifico, operoso e generoso, dove la vita scorre tranquilla, si c'è la povertà è vero ma viene vissuta come un qualcosa di cui non vergongarsi, con dignità e con la voglia di superarla grazie alla fede nello stato e poi per vivere basta poco, noi non potremo main capirlo perchè abbiamo nell'animo il germe del capitalismo, del consumismoa d ogni costo, un popolo temprato come quello coreano io non l'ho mai visto. La polizia si c'è ma è discreta e sorride a tutti quanti, io ero accompagnato da un tenente della Sicurezza Nazionale, si chiama Ju Jong-Gyeong [fig. 4], il quale pur contrito dal dolore per la perdita del Presidente si è mostrato ospitale e affabile e mi ha spiegato tantissime cose che ho provato a riportare brevemente qui in questo mio post. Voi direte che in Corea del Nord non c'èra (c'è) democrazia ma questo non si sa, io ho solo visto un popolo che piangeva autenticamente [Fig. 5] sul feretro del proprio Leader defunto, questo è amore e come anche noi sappiamo bene l'amore vince sempre sull'odio e l'invidia...


PS:  dimenticavo in punto di morte già circolano delle leggende, ma anche no, ossia che il Caro Leader abbia scritto una lettera segreta ad un uomo politico occidentale piacente non tanto alto  ma simpatico barzellettiere di una penisola del sud dell'Europa, si narra che quest'uomo politico occidentale comunicava via telefono settimanalmente con Kim Jong Il che era si comunista ma diverso da i comunsiti italiani ed europei  brutti, traffichini e antidemocratici.


Fig. 1
Kim Il Sung





Fig. 2,3




Fig. 4



Fig. 5



2 commenti:

  1. Ovviamente la storia del barzellettiere è false, Kim era un uomo serio, bello e con la testa sulel spalle, a lui queste stupidaggini non interessavano. E la canaglia è Bush senior! Lui e la vecchia babbiona!

    Hai chiesto loro il perchè della mania di chiamarsi tutti uguali?

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  2. Ma si sarà una leggenda anche se nel privato, mi dicono, Kim Jong Il era un simpaticonoe amava le belle donne.
    Si chiamano tutti ugulai perchè sono tutti accumunati da uno spirito di fratellanza.

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