mercoledì 4 luglio 2012

Il Santo del Giorno-04/07/2012


Beata Maria Crocifissa Curcio
Vergine, fondatrice :
"Carmelitane Missionarie di S. Teresa di Gesù Bambino"



Maria Crocifissa, al secolo Rosa, nasce a Ispica (RG), nella Sicilia sud-orientale, diocesi di Noto, il 30 gennaio 1877, da Salvatore Curcio e Concetta Franzò. Settima di dieci figli, trascorre l’infanzia in un ambiente familiare culturalmente e socialmente elevato, manifestando da subito un’intelligenza vivace, un carattere allegro, molto volitivo e determinato, maturando negli anni della prima adolescenza una spiccata tendenza alla pietà, all’attenzione e alla solidarietà verso i più deboli ed emarginati.
In casa riceve una severa educazione dai rigidi principi morali, in virtù dei quali il padre non solo la impedisce nel suo anelito ad un’intensa vita di fede ma, secondo il costume dell’epoca, non le consente neppure di proseguire gli studi oltre la sesta elementare.
Questa privazione le costa molto ma, avida di conoscenze, trae conforto dai libri della biblioteca familiare, dove trova la Vita di S. Teresa di Gesù; l’impatto con questa santa le fa conoscere e amare il Carmelo, aprendola allo “studio delle cose celesti”.

Nel 1890, all’età di 13 anni, ottiene, non senza difficoltà, di iscriversi al terz’Ordine Carmelitano, di recente ricostituito a Ispica, e, nella frequenza assidua del santuario della Madonna del Carmine, nell’intensa devozione alla Madre del Carmelo, che le “aveva rapito il cuore fin dall’infanzia” consegnandole la missione di “far rifiorire il Carmelo” e nella conoscenza della spiritualità carmelitana, comprende i progetti divini su di lei.

Dopo la morte del padre, trascorre un breve periodo di esperienza presso le suore Domenicane residenti in paese. Con la benedizione e la guida di mons. Giovanni Blandini, vescovo di Noto, raccoglie attorno a sé alcune giovani Terziarie Carmelitane con le quali conduce vita comune nella casa paterna, dedicandosi alla preghiera, alla penitenza, all’accoglienza di ragazze, alle quali insegna il ricamo, e bambini che istruisce nella dottrina cristiana.

Costretta a trasferirsi a Modica (RG) nel 1912, con le compagne assume la gestione del “conservatorio Carmela Polara”, per accogliere orfane ed educande. Mentre segue l’iter per il riconoscimento diocesano, il vescovo Blandini muore e il suo successore, mons. Giuseppe Vizzini, cerca di convincere suor Maria Crocifissa a entrare in una congregazione diocesana di spiritualità domenicana. Il rifiuto di “cambiare vocazione” provoca la reazione del prelato e la conseguente impossibilità di ricevere il riconoscimento ecclesiastico. Trascorrono lunghi anni di sofferenza silenziosa in un ambiente ecclesiale che si fa gradualmente sempre più difficile per suor Maria Crocifissa e le sue compagne. Ella chiede aiuto molte volte a religiosi e vescovi carmelitani per via epistolare, ma tutto sembra inutile.

Nel giugno del 1924 una delle sue lettere viene consegnata a un religioso carmelitano olandese residente a Roma: padre Lorenzo Van den Eerenbeemt, delegato per le missioni della sua provincia e professore di sacra Scrittura al collegio internazionale “S. Alberto”. Egli sta cercando una congregazione di Carmelitane disposte a prestare collaborazione ai Carmelitani operanti nell’isola indonesiana di Giava e, perciò, si mette subito in contatto con suor Maria Crocifissa.
Dopo un tentativo fallito di fondazione a Napoli, venuta a Roma il 17 maggio 1925 per la canonizzazione di S. Teresa di Gesù Bambino, il giorno successivo, accompagnata da p. Lorenzo, che ormai ne condivide in pieno l’ideale missionario, visita Santa Marinella, sulla costa laziale a nord di Roma e vi scopre il luogo dove poter finalmente realizzare i disegni di Dio.
Il 3 luglio 1925 vi si stabilisce definitivamente con alcune compagne e il 16 seguente riceve il tanto desiderato sigillo dell’appartenenza al Carmelo con l’affiliazione all’Ordine Carmelitano.

Il 13 aprile 1930, dopo sofferenze e croci, il suo piccolo nucleo ottiene il riconoscimento della Chiesa con l’erezione della congregazione delle "Carmelitane Missionarie di S. Teresa di Gesù Bambino" a istituto di diritto diocesano. Il 10 luglio : approvazione delle prime Costituzioni; il 23 ottobre : madre Maria Crocifissa emette la professione semplice perpetua nelle mani di mons. Luigi Martinelli.

“Portare anime a Dio” è l’obiettivo che anima le sue molteplici aperture di opere educative e assistenziali in Italia e all’estero. Per questo esorta le sue figlie a portare nelle famiglie una parola di vita cristiana.
Gradualmente, il piccolo istituto cresce in Italia e all’estero. Nel dicembre 1947, poco dopo la fine della guerra, madre Maria Crocifissa realizza il sogno di una missione in terre lontane e invia le prime figlie in Brasile: «Va’, figlia dei miei sogni giovanili, io sono vecchia e non posso andare: mando te per me e non dimenticare i poveri».

Segnata per tutta la vita da una salute precaria e dalla malattia del diabete che si sforza di accogliere sempre con fortezza e serena adesione alla volontà di Dio, trascorre gli ultimi anni nell’infermità, continuando a pregare e a donarsi alle sue suore alle quali offre un prezioso esempio di virtù divenute sempre più trasparenti e luminose.
La sua preghiera è un dialogo intimo e continuo con Gesù, con il Padre e con tutti i Beati, ispirato da confidenza filiale, amore sponsale, sentimenti di gratitudine, lode, adorazione e riparazione che cerca di trasmettere innanzitutto con l’esempio di vita alle sue figlie spirituali e a quanti hanno modo di avvicinarla, alimentando sempre la “brama di avere figlie sante, figlie eucaristiche, figlie che sanno pregare”.

Coltiva intensamente l’unione d’amore con Cristo nell’Eucaristia impegnando tutta se stessa nel soddisfare il desiderio di riparazione “all’immenso numero di anime che non conoscono e non amano Dio” e nell’offerta di vittima di espiazione insieme “al gran Martire d’amore”. Una riparazione che la rende capace di condividere le pene e le ansie degli uomini, di farsi attenta ad ogni necessità, con carità e giustizia, di dare voce a chi non ne ha, di scorgere il volto del Crocifisso in quello sfigurato di ogni sofferente.
Dalla Madre di Gesù impara ad essere madre di coloro che sono nel bisogno. Con S. Teresa di Gesù Bambino trova gaudio spirituale “nell’assiduo e fedele compimento dei propri doveri”, facendo “con amore e dedizione anche le più piccole cose”, vivendo con umiltà e semplicità, gioia e tenerezza ogni rapporto umano.

Madre Maria Crocifissa, il 4 luglio 1957, in Santa Marinella, serenamente si ricongiunge per sempre al Cristo suo Sposo, lasciando nel cuore di tutti un vivo ricordo del suo amore e della sua santità.
Il suo corpo riposa nella Casa madre della congregazione dal 16 giugno 1991 e lo si può venerare nella cappella a lei dedicata in Via del Carmelo, 3 a Santa Marinella, Roma.

Il 12 febbraio 1989 il vescovo della diocesi Portuense, mons. Diego Bona ha avviato il processo per la sua Beatificazione che si è concluso presso la Congregazione per le Cause dei Santi il 19 ottobre 2004.
Maria Crocifissa Curcio è stata dichiarata Beata il 13 novembre 2005, nella Basilica di S. Pietro, dal card. José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, per incarico di Papa Benedetto XVI.
Per approfondimenti & è Beata M. Crocifissa



Fonti principali : vatican.va; santiebeati.it (« RIV.»).

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