mercoledì 4 gennaio 2012

Il Santo del Giorno-04/01/2012

E' con estrema commozione che dopo qualche giorno di assenza posso pubblciare di nuovo, e spero potrò farlo anche nei giorni seguenti, la rubrica de "Il Santo del Giorno".

Beato Ciriaco Elia della Sacra Famiglia
Sacerdote, fondatore di Congregazioni Carmelitane




C
iriaco Elia della Sacra Famiglia, al secolo Kuriakose Chavara, nacque il 10 febbraio 1805 a Kainakary, villaggio della parrocchia di Chennankary; nell'attuale eparchia metropolitana di Changanacherry (Malabar o Kerala), India, secondogenito di 6 figli che Kuriakose ebbe da Maria Thopil, entrambi cristiani di rito siro-malabarico molto devoti. Al fonte battesimale gli fu imposto il nome del padre: Kuriakose (Ciriaco).

Frequentò gli studi primari nel villaggio nativo, proseguendo quelli ecclesiastici a Pallipuram con la guida del sacerdote Tommaso Palackal, dedicandosi con impegno allo studio della liturgia e delle lingue orientali e latina.

Cresciuto in santità, scienza e disponibilità nel servizio al prossimo, venne ordinato sacerdote nel novembre del 1829; due anni dopo nel 1831, collaborò con il citato padre Palackal e con Tommaso Porukara alla fondazione della Congregazione dei Servi di Maria Immacolata, con il fine di una vita religiosa, aperta all’apostolato più impegnato.

Morti nel 1841 e nel 1849 i due cofondatori, padre Kuriakose Chavara restò l’unica indiscussa guida dell’Istituzione che, l’8 dicembre 1855, assumeva la denominazione di “Servi di Maria Immacolata del Carmelo”, emettendo per primo la professione nel Terz’Ordine dei Carmelitani Scalzi, con il nuovo nome di Kuriakose Elias della Sacra Famiglia.
Subito dopo ricevé la professione di dieci padri diventando primo Priore dell’Istituto, che nel 1861 diventava Congregazione dei “Terziari Carmelitani Scalzi”, di rito siro-malabarico.

La sua guida dell’Istituzione ne dimostrò le doti straordinarie di formatore religioso, convinto e profondo, dalla spiritualità fondata su un grande culto all’Eucaristia, una devozione filiale alla Madonna, e una fedeltà totale alla Chiesa Cattolica, accoppiati ad un grande spirito di preghiera e mortificazione e con il praticare metodi nuovi di apostolato evangelico.

Coadiuvato e sostenuto da altre degne figure di carmelitani, fra cui l’italiano padre Leopoldo Beccaro, nel 1866 fondava a Konammavu un convento femminile del Terz’Ordine Carmelitano, il cui scopo era quello soprattutto di insegnare alle ragazze le virtù cristiane e alcuni lavori professionali : oltre alla religione, lingua, matematica e musica, padre Chavara e padre Leopoldo, istituirono corsi di cucito, per realizzare opere artigianali e artistiche, per fabbricare i rosari, invitando persone esperte per l’insegnamento.
Il suo grande sogno fu un futuro nel quale le donne sarebbero state ad un livello elevato, sia in campo educativo che culturale, anche se le maggiori difficoltà provenivano dalle diverse tradizioni culturali che esistevano nella società indiana dell’epoca.
Non disdegnarono, nel 1868, ad andare casa per casa a convincere i genitori di mandare le ragazze a scuola. In tutto questo fervore di opere, ebbe anche l’incarico di Vicario Generale per i malabarici, che lo vide impegnato nella controversia scismatica contro Tommaso Rochos, risoltosi nel 1863 con la sua vittoria.

Benché oberato da molteplici attività, il Beato trovò anche il tempo di scrivere, oltre le lettere personali e le circolari per la sua famiglia religiosa, le Lamentazioni dell'anima contrita in circa 3000 versi, riguardanti la vita di Gesù e Maria; le Liriche da cantarsi in casa del defunto in circa 1000 versi, riguardanti la morte, le sue circostanze e la vita futura; Meditazioni sulla vocazione divina, Meditazioni e Colloqui con Gesù, Maria e altri santi. Padre Chavara fu chiamato “il grande Padre Priore”: egli fondò e formò i primi due Istituti religiosi della Chiesa in India, i quali sono diventati strumenti di multiforme sviluppo e progresso del cristianesimo.
La sua Congregazione dei “Carmelitani di Maria Immacolata”, secondo il nome recentemente adottato, è molto fiorente e l'attività apostolica ha già superato i confini della grande Nazione asiatica.

Morì santamente il 3 gennaio 1871 a Koonammavu, quasi cieco, dopo 3 mesi di acute sofferenze, da lui sopportate con molta pazienza. Fu inumato sotto l’altare della chiesa di S. Filomena di Konnanam.
Il 9 maggio 1889 le reliquie furono traslate a Manannam e sepolte nella chiesa di S. Giuseppe, annessa alla prima casa della congregazione, dove sono ancora venerate.

Il processo di beatificazione, per svariati motivi, iniziò solo nel 1957 e poi introdotto presso la competente Congregazione a Roma, il 15 maggio 1980; il 7 aprile 1984 fu dichiarato venerabile e infine, l’8 febbraio 1986, il Beato Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005) l’ha elevato agli onori dell'altare, a Kottayam (Kerala), in India, insieme alla prima beata indiana la clarissa Alfonsa dell’Immacolata Concezione.

Significato del nome Ciriaco : "del Signore", "dedicato al Signore" (greco).

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