giovedì 3 febbraio 2011

I BATTENTI DI GUARDIA SANFRAMONDI


I BATTENTI DI GUARDIA SANFRAMONDI UNA TRADIZIONE LUNGA QUATTRO SECOLI

Sono trascorsi circa quattro secoli da quando, per la prima volta, Guardia Sanframondi, hafesteggiato l’Assunta con “riti di penitenza”. Si tratta di una manifestazione religiosa che haluogo, ogni sette anni, nella prima settimana successiva al 15 di agosto: i quattro rioni del paesesi riuniscono in un lungo corteo per rievocare e riproporre i “misteri”, momenti di vita religiosache riproducono avvenimenti e scene di vita di personaggi del Vecchio e del Nuovo Testamento.Alla processione, che ha reso il piccolo comune del beneventano famoso in tutta Italia,partecipano circa 400 penitenti: indossano un saio bianco, hanno il volto coperto da uncappuccio e si flagellano le spalle con catenelle (flagellanti o disciplinanti) o si percuotono ilpetto fino a farlo sanguinare, con cilicio irti di spilli (battenti). Questo rito di penitenza vienesvolto nella chiesa parrocchiale dedicata all’Assunta ed a San Filippo Neri, patrono di Guardia.E’ da lì che inizia il corteo. A precedere la processione dei battenti, centinaia di figuranti suddivisiin piccoli gruppi, ognuno dei quali è preceduti da un "araldo" che, su di un cartello, indica il temadelle diverse scene rappresentative della vita di Gesù, dei santi e della storia della Chiesa. E poila volta dei battenti: impugnano nella mano destra una sorta di "spugna" di sughero sulla qualesono conficcati trentatré piccoli aghi e con quella percuotono ritmicamente il petto. Dopo averinferto alcuni colpi i battenti passano la spugna con gli aghi insanguinati ai coadiuvanti che liseguono e vi versano sopra del vino rosso.Ma chi ha assistito al rito, racconta che, dall'odore nauseabondo che si spande e che tampona ilnaso anche a distanza di giorni, potrebbe trattarsi di un miscuglio di aceto, analgesico edisinfettante, utile per lenire il dolore ed evitare infezioni. Il percorso della processione ètalmente tortuoso, che, nel risalire i numerosi vicoli che caratterizzano il paese, si hal’impressione di ammirare dall’alto un grosso labirinto. Non passa inosservato, con il trascorreredel tempo, l'andirivieni dei coadiuvanti con le bottiglie di vino: non sanno più chi servire, tantesono le mani che si protendono verso di loro.Sotto la veste, non più candida, si intravedono le diverse fisionomie dei penitenti: uomini per lopiù maturi, talvolta anziani, ma anche giovani, se non proprio ragazzi. Alti, grassi, robusti, magri,bassi o addirittura gracili. Si intuisce anche la presenza di donne: non si flagellano il petto con laspugna, ma percuotono le spalle con le catenelle di lamelle metalliche. Agli spettatori sipresentano scene strazianti: schizzi di sangue ovunque, sui cappucci, sul loro corpo, sui battentivicini e sui coadiuvanti. Il loro sangue lascia il segno anche sulla strada, sui muri e sulla genteassiepata lungo la via. A chiudere il corteo c’è l'Assunta in onore della quale, ogni sette anni, ilpopolo di Guardia versa devotamente il suo sangue. La statua della Madonna, scortata daicarabinieri in alta uniforme e coperta di monili preziosi, viene portato a spalla lungo tutto il paesedopo aver atteso sette lunghi anni nel suo tempio. I riti di penitenza dei battenti di GuardiaSanframondi sono molto sentiti in paese: la manifestazione religiosa, ogni sette anni, chiama inpaese tutti gli emigranti.Secondo la leggenda, tutto sarebbe iniziato in epoca medievale, quando due maialini, scavandonel terreno, misero allo scoperto una statua lignea della Madonna Assunta. Da allora, comesegno di devozione, il paese ricorda l’Assunta. I festeggiamenti durano 7 giorni: durante i primicinque giorni, ciascuno dei quattro rioni storici del paese (Croce, Fontanella, Piazza, Portella)compie un corteo di penitenza e uno di comunione; il sabato, invece, si svolge la processionedel clero.

3 commenti:

  1. i costumi mi ricordano qualcosa, comunque cose belle

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  2. Provo a dare un nome ai toui ricordi: KKK. Sbaglio?

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  3. essendo stato un ragazzaccio di borgata, spesso io e mio fratello sequestravamo dei ragazzetti in alcune cantine, e li riempivamo di spilli con le pistole ad aria compresse, uno una volta lo abbiamo lasciato legato in una caldaia per 3 ore, un'altra l'abbiamo mandata ad aprire una cassetta delle lettere con dentro un alveare enorme. Ma un certo giorno il mio genio era particolarmente vispo e dopo aver catturato la giusta preda lo legammo bene con lo scotch da pacchi e lo fasciammo con carta vetrata e iniziammo a strofinarlo forte... beh... su per giù il risultato fu lo stesso ottenuto dai sanframondi.

    La mia infanzia in borgata fu strana.

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