giovedì 22 marzo 2012

Il Santo/Beato del Giorno-22/03/2012

Beato Clemens August von Galen
Cardinale, detto il “Leone di Münster”



Clemens August conte von Galen, undicesimo di 13 figli del conte Ferdinand Heribert Ludwig von Galen e della contessa Elisabeth von Spee, nacque il 16 marzo 1878 nel castello di Dinklage ad Oldenburg (Bassa Sassonia). La sua era una famiglia di credenti.
Frequentò il liceo dei Gesuiti a Feldkirck e diede la maturità nel 1896 a Vectha. Dopo gli studi a Freiburg (Svizzera), Innsbruck e Münster, venne ordinato sacerdote il 28 maggio 1904 a Münster.
Dopo un breve periodo come vicario capitolare a Münster, Clemens August venne nominato, nel 1906, cappellano della chiesa di S. Mattia a Berlino. Cominciò, così, un'attività sacerdotale durata 23 anni nell’allora capitale dell’impero prussiano. Dopo alcuni anni come curato della chiesa di S. Clemente, divenne parroco della chiesa di S. Mattia a Berlino-Schöneberg. 
Visse i difficili anni della Prima Guerra Mondiale, i tumulti del dopoguerra e un lungo periodo dell’epoca di Weimer (periodo della Storia della Germania che va dal 1919 al 1933). La situazione della diaspora nella capitale Berlino lo mise davanti a grandi esigenze pastorali.
Nel 1929 fu nominato parroco della chiesa parrocchiale di S. Lamberto a Münster.
Dopo la morte del vescovo Johannes Poggenburg, Clemens August conte von Galen fu eletto vescovo di Münster. Il 28 ottobre 1933 ricevette la consacrazione episcopale e scelse, come slogan d’elezione, il motto: "Nec Laudibus, Nec Timore" (non con le lodi né con la minaccia, io devio dalle vie di Dio).
Già nella sua prima lettera pastorale, durante la Quaresima del 1934, il vescovo C.A. smascherò l’ideologia neopagana del nazionalsocialismo. Continuamente negli anni seguenti lui prese posizione per la libertà della Chiesa e delle associazioni cattoliche e per il mantenimento dell’insegnamento della religione.
In una decisa predica nel duomo di Xanten, nella primavera del 1936, accusò apertamente il regime nazionalsocialista di discriminare, di gettare in prigione e addirittura di uccidere i cristiani a causa del loro credo.
Il vescovo Clemens August von Galen appartiene al novero dei vescovi che il Papa Pio XI (Ambrogio Damiano Achille Ratti, 1922-1939) invitò a Roma, nel gennaio 1937, per parlare con loro della situazione in Germania e per preparare la famosa enciclica “Mit Brennender Sorge” (“Con viva preoccupazione”), accusando il regime nazionalsocialista davanti all’opinione pubblica mondiale. Un’eco mondiale trovarono, poi, come apice della sua resistenza pubblica contro il nazionalsocialismo, le tre prediche, divenute famose, tenute dalla chiesa di S. Lamberto del 13 luglio 1941 e del 3 agosto 1941, così come dalla chiesa di Nostra Signora in Überwasser in Münster del 20 luglio 1941. 
In queste lui si rivoltò contro le violazioni dello Stato ed esigette il diritto alla vita, all’inviolabilità e alla libertà dei suoi cittadini; censurò aspramente l’allora uccisione delle cosiddette improduttive “vite senza valore di vivere”.
La sua popolarità crebbe a tal punto che le sue omelie furono diffuse clandestinamente per tutta la Germania, arrivando anche nelle mani degli alleati i quali, per scoraggiare i soldati del Reich, fecero paracadutare sulle linee tedesche le sue denunce sulla violazione dei diritti dell'uomo.
Tutta questa popolarità e i continui attacchi contro il regime provocarono forti reazioni tra i gerarchi nazisti. Martin Bormann, segretario personale di Adolf Hitler, propose di impiccare C.A. von Galen ma Joseph Goebbels (importante gerarca nazista) glielo impedì dicendo : « Se ora si procedesse contro il vescovo, tutta la Westfalia andrebbe persa per l'impegno bellico ».
Hitler, quindi, per evitare una sommossa popolare, decise, per il momento, di lasciar stare il vescovo di Münster, per poi pareggiare i conti dopo la vittoria finale. Si procedette, però, al tentativo di isolarlo, arrestando tutti quelli che lo aiutavano, tutti quelli che approvavano quanto diceva e tutti quelli che diffondevano in qualunque maniera le sue omelie. Vennero arrestate centinaia di persone, di cui alcune decine finirono in campi di concentramento.
Nei difficili mesi del dopoguerra, il vescovo C.A. fu ancora una volta una personalità a cui molti si rivolsero. Si pose alla difesa del suo popolo, scagliandosi contro il governo militare alleato e la teoria di una colpa collettiva del popolo tedesco, accusato di silenziosa accettazione della politica di Hitler : « Sotto il nazismo dissi pubblicamente, e lo dissi anche riguardo a Hitler nel '39, quando nessuna potenza intervenne allora per ostacolare le sue mire espansionistiche: la giustizia è il fondamento dello stato. Se la giustizia non viene ristabilita, allora il nostro popolo morirà per putrefazione interna. Oggi devo dire: se tra i popoli non viene rispettato il diritto, allora non verrà mai la pace e la concordia.»
Il Venerabile Pio XII (Eugenio Pacelli, 1939-1958) chiamò, il 18 febbraio 1946, il vescovo C.A. nel collegio cardinalizio. Era un onore per la sua condotta intrepida durante il periodo del nazionalsocialismo. Una basilica di S. Pietro gremita lo acclamò, il “Leone di Münster”, quando lui ricevette dalle mani del Papa la dignità cardinalizia. 
Il 16 marzo 1946, il cardinale Clemens August von Galen, durante il suo ritorno a Münster, fu accolto da una gran moltitudine entusiasta. Davanti alle rovine del duomo distrutto tenne il suo ultimo discorso; il giorno dopo si ammalò e il 22 marzo morì. Fu sepolto nella Ludgeruskapelle nel duomo distrutto. 
Il Card. Clemens August von Galen fu dichiarato “venerabile”, il 20 dicembre 2003, dal Beato Giovanni Paolo II (Karol Józef Wojtyła, 1978-2005) il quale, esattamente un anno dopo, riconobbe un miracolo attribuito alla sua intercessione. 
La beatificazione, rinviata in seguito alla morte del suddetto Papa, è stata celebrata in S. Pietro, il 9 ottobre 2005, dal Card. José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, per incarico di Pp Benedetto XVI.

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