mercoledì 29 febbraio 2012

Accidenti, questo proprio non ci voleva!


Arizona e Michigan, vince Romney
Santorum spera nel Super Martedì
I numeri premiano l'ex governatore ma il partito repubblicano è sempre più spaccato. I conservatori cercanno fra sei giorni il riscatto negli Stati del Sud e del Midwest
CORRISPONDENTE DANEWYORK
Mitt Romney respinge di poco in Michigan l'assalto di Rick Santorum ma vince facilmente in Arizona incassando una duplice vittoria che gli consente di riprendere le redini della corsa alla nomination presidenziale anche se i dati svelano che i repubblicani sono spaccati.
Il martedì elettorale rasserena la corsa dell'ex governatore del Massachusetts perché nella battaglia delle primarie ciò che conta sono anzitutto i numeri. Romney prevale su Santorum in Arizona con oltre il 47 per cento dei voti contro il 26 e nel natìo Michigan con il 41 contro il 37,8 ma le conseguenze sulla sfida dei delegati sono più nette perché mentre in Arizona l'assegnazione avviene con il maggioritario, in Michigan c'è il proporzionale. Dunque Romney conquista tutti i 29 delegati in palio in Arizona mentre in Michigan ne ottiene 9 lasciandone 7 al rivale, a causa del fatto che dei 30 in lizza 14 non vengono assegnati per volontà dal partito. La conseguente somma della gara per arrivare al quorum di 1144 alla Convention di Tampa evidenzia il distacco: Romney è a quota 137, Santorum 54, Gingrich 32 e Ron Paul 20. Ciò significa per l'ex governatore scongiurare il rischio che l'establishment moderato del partito lo abbandoni a favore di un nuovo candidato e dunque affrontare il Super Martedì del 6 marzo, quando a votare saranno 10 Stati, con la consapevolezza di poter creare un distacco numerico dal conservatore Santorum tale da riuscire a governare a distanza la corsa che si concluderà con i voti di California e Utah, il 5 e 26 giugno.
Ma le notizie positive per Romney si limitano ai numeri perché la realtà politica è quella di un partito in ebollizione che non si riconosce nella sua leadership. Se in Minnesota, Colorado e Missouri la rivolta conservatrice era stata sufficiente a far vincere Santorum, in Michigan ci si è andati assai vicino perché l'ex senatore del Pennsylvania ha prevalso fra evangelici, conservatori, aderenti ai sindacati e militanti del Tea Party confernando la spaccatura interna di un partito che premia Romney solo con le componenti dell'establishment, dei redditi più alti e dei residenti nei grandi centri urbani. Nel discorso della vittoria pronunciato a Novi, in Michigan, Romney ha accusato il rivale di aver pronunciato "discorsi infiammatori" per di mietere voti nella base tradizionalista, affermando che " io invece non sono disposto a darmi fuoco ai capelli" per accattivarsi la base ma la realtà è che la separazione dal ventre conservatore del partito indebolisce il livello di mobilitazione e paventa il rischio della diserzione delle urne in novembre. La tattica che Romney adopera per scongiurare tale scenario resta quella già vista in New Hampshire e Florida: dopo la vittoria attacca Barack Obama puntando a trovare nell'opposizione al presidente uscente il collante politico interno che gli manca. Ecco perché da Novi rilancia a Obama l'accusa di "aver fallito nella guida dell'America", gli contesta "gravi errori nell'economia" e propone un piano alternativo di iniziative e riforme per "salvare l'anima dell'America".
Santorum è tutt'altro che intimorito. Ammette la sconfitta in Michigan con un discorso da Cedar Rapids che sembra di vittoria, ringrazia militanti ed elettori "perché un mese fa non sapevano chi eravamo e oggi sappiamo che non è più così", e per il Super Martedì dà appuntamento a Romney in Ohio - 66 delegati in palio - anche perché in Georgia e Tennessee - 77 e 58 elegati - a insidiarlo ci sarà Newt Gingrich che viene proprio dalla Georgia. La scommessa dell'ex senatore della Pennsylvania è portare la bandiera dei conservatori talmente in alto nel Super Tuesday da mantenere aperta la sfida.

2 commenti:

  1. Si speriamo nel Super Martedi; Rick ce la può fare.

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  2. mmmmm, questi sciocchi repubblicani hanno un'altra occasione, speriamo scelgano con cura

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